mercoledì 24 novembre 2010

Big fish big emotion part 3


Il primo giorno la prima uscita non sappiamo quello che ci aspetterà.

Socotra, la Galapagos dell'oceano indiano, un' isola che si è staccata talmente tanto tempo fa che la maggiorparte delle specie Animali e vegetali si trovano solo ed esclusivamente qui.


L'albero sangue di drago simbolo dell'isola e presente solo nell'altipiano di questa terra dimenticata da Allah.

Stesso spot di pesca ma differenti tecniche una tra le più antiche al mondo lenza a mano con catena e pezzo di pesce innescato, l'altra tra le più moderne il popping ai grandi carangidi.



Una mattina Hamis il nostro capopesca di Socotra tarda a rientrare con una delle imbarcazioni che normalmente usiamo per andare a pescare a popping.


Ecco il big fish di Hamis mentre viene scaricato probabilmete un longimanus di oltre 300 kg

In lontananza vediamo la barca avvicinarsi lentamente tutta sbilanciata con una sagoma color argento che per essere scaricata per poco non la rovescia.
La prima domanda che mi sono fatto è sata come fosse possibile averlo imbarcato in due persone.

Sempre grazie ad Hamis ho potuto fare il mio record personale di Giant trevally, cosa molto strana che in questi luoghi i pesci crescano a dismisura probabilmete il fatto è dovuto a una disponibilità di cibo assai elevata, e la pressione di pesca pressochè nulla, a differenza del pensiero di molti che credono che questi pescatori locali siano la prima causa di diminuzione degli squali nei nostri oceani.


Parte del combattimento svoltosi in totale sicurezza sulla punta dell'imbarcazione.

Tornado al GT cercherò di descrivere la scena con tutte le mie impressioni e emozioni provate in quei 15 minuti di combattimanto.
Stavo lanciando con l'ultimo popper rimastomi integro con assist hook, tipo vertical jigging, montato sull'occhiello di coda.


Sicuramente, con l'assist, le slamate sugli attacchi violenti di Gt sono molto più frequenti che con le ancorette.

A pochi metri dalla barca mi sale un ombra nera che incuriosita segue l'artificiale senza troppa convinzione diminuisco la frequenza delle poppate per stabilizzargli l'esca, finalmete si decide mi pianta una fucilata sull'artificiale a 3 metri dalla barca e parte forte come non avevo mai provato.
Nel girarsi il pesce con la pinna caudale mi schizza e compie la sua fuga verso la punta della barca.


Il pesce in verticale fa un attrito mortale e mi spacca laschiena, ogni tanto defo fermarmi a recuperare forze e fiato.

Salto subito in punta e chiudo la frizione gli pianto "un paio" di ferrate, e mi accorgo che è grosso perchè quando tiro sembra di avere attaccato il fondo, mi trascina la barca per metri e fino al momento in cui è in verticale.
Tra me e me penso "l'ho allamato con l'assist è impossibile che mi apra l'armatura se non si slama è fatta!"


Stanco morto faccio la foto di rito e ringrazio Hamis che mi ha tenuto la barca sempre distante dal pesca 60+ kg di Giant trevally.

Lo issiamo in barca in tre e la soddisfazione di avere fatto un pesce in un posto vergine scoperto da noi, è tra le emozioni più belle che un appassionato di pesca possa mai provare, davvero indescrivibile.

Il ringraziamento più grande va ad Hamis, uomo di mare, gran pescatore e soprattutto grande persona e amico, senza di lui non avrei mai potuto provare emozioni così forti.

Continua...........

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