mercoledì 29 settembre 2010

Popping no LIMITS


Fuori dal tranquillo flat ci aspettano i Giant Trevally


Vediamo davanti a noi una tinta progressiva partire dal colore verde chiaro, quasi accecante, al blu scuro delle profondità marine, siamo di fronte a una barriera corallina tropicale, un luogo magico per ogni appassionato di pesca con gli artificiali.
L'habitat brulica di vita, che potrebbe far aumentare la pruduzione di adrenalina nel nostro corpo da un momento all'altro, stiamo percorrendo una via ai confini della tecnica dello spinning.
Vediamo come affrontare nel miglior modo questa meraviglia


Un corner interno dell'atollo di Faafu ovest Maldives archipelago

INTRODUZIONE
Non avendo nei nostri mari la possibilità di praticare questo sport, la tecnica del popping estremo non è molto conosciuta, come i maldiviani non hanno mai visto la neve, noi non abbiamo la fortuna di incontrare pesci come Gt nelle nostre acque.
In questo numero ci concentreremo sulla preparazione specifica allo spinning tropicale Heavy con alcuni suggerimenti per poter affrontare questa tecnica di pesca molto impegnativa, sarà la nostra adeguata preparazione a permetterci di mantenere una costanza dell'azione di pesca che si rivelerà, con una buona dose di fortuna, vincente per adescare i grandi predatori tropicali di superficie.
In un primo momento, soprattutto quando gli attacchi sono frequenti come accade al tropico, lo stress fisico passa in secondo piano, quasi il nostro cervello non volesse riconoscere che il suo motore stia esagerando, ecco perchè tecnica di lancio e di recupero sono fondamentali per la riuscita del viaggio e la soddisfazione personale.


L'adrenalina non ci fa sentire momentaneamente la fatica ma dovremmo stare attenti e risparmiare le forze perchè quando sarà il momento dovremmo dare il 200%


Il lancio è sicuramente tra i fondamentali più importanti della pesca a poppin, come dire, precisione e distanza possono fare la differenza


IL LANCIO
Lanciare con attrezzatura da spinning pesante non è una passeggiata di salute, presuppone un bagaglio di esperienza alieutica, una buona preparazione fisica e tanta forza di volontà; se avremo questi requisiti tutto si rivelerà più facile.
Il lancio nel popping deve avere una serie di movimenti ben definiti, sia per migliorare la gittata dello stesso sia per preservare le nostre articolazioni sollecitate da un repentino movimento che non si può definire di tutti i giorni.


I pescatori esperti devono saper lanciare in egual modo sia da destra che verso sinistra per assecondare la loro posizione in barca rispetto al reef.



La stabilizzazione dell'artificiale:
Importantissimo è portare ad ogni lancio l'esca dietro di se stabilizzandola in acqua
Pescando con i popperoni boccalarga, di cui tutti conosciamo l'azione, per ottenere un buon lancio è necessario evitare il movimento pendolare dell'esca, quindi, un ottimo consiglio per chi vuole migliorare la gittata è quello di stabilizzare l'artificiale in acqua prima di caricare.
Così facendo il nostro cervello automatizza un gesto tecnico, che come accade in tutti gli sport, ripetuto per lungo tempo, più volte aumenterà la sua precisione; la posizione di partenza del popper sempre nello stesso punto sarà una ottima base di partenza.


In combattimento la fatica si fa sentire, ma mai passeremo la canna

Altro fattore non trascurabile è la sicurezza durante la carica per se e per i proprio compagno di psca in particolar modo quando gli anglers si trovano vicini tra loro sulla barca; un lancio ben collaudato fatto con testa evita spiacevoli incontri con le spaventose ancorine utilizzate in questa tecnica.


Non smetterò mai di dirlo: ATTENZIONE durante la fase di caricamento, e schiacciare sempre gli ardiglioni per la sicurezza di voi stessi e per un minimo di rispeto dei pesci.



La carica
assicurato il punto di partenza, il popper dovrà essere scagliato il più lontano possibile per aumentare la superficie pescabile, nel lancio tropicale dobbiamo dimenticarci di quello che abbiamo fatto nelle nostre acque per i nostri predatori e rincominciare da capo.
Il movimento di gittata che compie la nostra canna è molto simile al lancio pendolare nel surf casting, ben lontano dalla verticale del nostro corpo, un movimento in diagonale ampio e progrssivo .L'angler dovrà portare dietro di se la potente canna compiendo una torsione del busto di 90° compiere un movimento rotatorio dello stesso, con anticipo d'anca, quello che fanno i lanciatori del disco o i golfisti, e assecondare la fuoriuscita dell'artificiale a 45° con l'apicale per diminuire il più possibile l'attrito del multifibra sugli anelli.


Stabilizzare il popper in acqua prima di lanciare è alla base di un lancio benriuscito



La ripresa dell'azione di recupero:
Quante volte è capitato di lanciare in un hot spot e non avere il tempo di chiudere l'archetto che siamo già incannati? Onestamente a causa dell'aggressività dei GT spesse volte.
Per limitare la possibilità di perdere il pesce nel corallo e lasciargli un brutto ricordo in bocca cerchiamo di chiudere il nostro archetto appena prima che il nostro artificiale tocchi l'acqua.
Saremo sicuramente pronti per la ferrata e più veloci a far lavorare il popper nella zona che abbiamo valutato interessante, in cui abbiamo deciso di farlo cadere.
Nel caso chiudessimo l'archetto con ritardo lascieremo al pesce qualche metro di filo non in bando che sarà difficile da riprendere; in acqua bassa questa situazione significa probabile rottura.


L'immediato contatto con l'articiciale dopo la fase di atterraggio in acqua è di vitale importanza al fine del recupero, mai lasciare il filo in bando soprattutto se la nostra imbarcazione è in movimento.


Continua...............................

Nessun commento:

Posta un commento